Il mondo dei massaggi è sicuramente un segmento in espansione da diversi anni nel settore dell’estetica professionale e la sua crescita è fortemente legata alla maggiore sensibilità dei consumatori ai temi del benessere e del riequilibrio psicofisico. Questo trend positivo, ha determinato lo sviluppo di tutte le attività orientate all’offerta di servizi legati al mondo del benessere, che non necessariamente appartengono alla categoria dei centri estetici. In questo articolo analizzeremo quindi nello specifico il settore dei massaggi, individuando meglio le caratteristiche dei consumatori e approfondendone i confini dal punto di vista della concorrenza.

Il consumatore
Secondo una recente ricerca, realizzata dalla società di consulenza strategica McKinsey & C., il 79% dei consumatori intervistati ritiene il benessere psicofisico importante e addirittura il 42% lo considera una priorità[1].
La pandemia da covid-19, responsabile di notevoli disagi piscologici suscitati in una buona parte della popolazione mondiale, ha ulteriormente sviluppato questo bisogno di “mindfulness”, ovvero di benessere mentale, e di conseguenza di tutti i prodotti e i servizi utili al suo perseguimento, tra cui spiccano indubbiamente anche i massaggi rilassanti di vario genere. Dopo il lockdown, infatti, il ritorno alla frenesia della quotidianità ha aumentato la necessità di ottimizzare il tempo da dedicare a sé stessi attraverso momenti di rilassamento, e il concedersi un’ora da dedicare ad un massaggio rappresenta una straordinaria modalità per staccare la spina.
Non a caso, secondo Google Trend, negli ultimi 12 mesi le tipologie di massaggio più ricercate sono state il Decontratturante, il Thai Massage e lo Stone Massage, tutte tecniche con finalità di natura olistica. Entrando nello specifico dei centri estetici, i massaggi non sono tra i servizi più richiesti (vengono infatti dopo epilazione, manicure, pedicure e trattamenti viso), ma sono comunque più gettonati rispetto ai trattamenti corpo con cosmetici o tecnologie. In particolare, i massaggi relax sono il servizio più richiesto dagli uomini che frequentano gli istituti, ed in generale sono un servizio ricercato da un pubblico abbastanza giovane, di età compresa tra i 25-44 anni[2]. Discorso a parte vale per il Linfodrenaggio, ancora ad oggi la tipologia di massaggio più richiesta dalle donne, per la sua capacità di intervento su numerosi inestetismi legati alla cura del corpo.
La concorrenza
Com’è noto, l’offerta di servizi dedicati al benessere di corpo e mente non è di esclusiva pertinenza dei centri estetici. Nel corso degli ultimi venti anni si è infatti assistito allo sviluppo di numerose attività legate al mondo del wellness, tra cui spa e centri massaggi, che oggi rappresentano il 2,48% del settore beauty[3]. In questo tipo di strutture, l’offerta di massaggi è l’attività prevalente e la loro espansione ha determinato all’interno del mercato del lavoro una maggiore richiesta di operatori specializzati nelle varie tecniche di massaggio. La risposta a tale richiesta è arrivata in modo frammentato dalle Regioni e dalle Associazioni di categoria, che hanno strutturato dei percorsi di formazione dedicati alla massoterapia, senza però una progettualità uniforme sul territorio nazionale.

In mancanza del riconoscimento ufficiale di una specifica figura professionale e di una regolamentazione a livello nazionale del percorso formativo per la sua qualificazione, ad oggi è perciò prassi comune far rientrare la figura del massaggiatore tra quelle professioni libere da vincoli di iscrizione ad un albo di settore previste dalla Legge 4/2013.
L’unico limite formalmente riconosciuto dalla giurisprudenza a questa figura è quello di non poter praticare trattamenti di tipo estetico o terapeutico, riservati a chi segue un percorso formativo da estetista o fisioterapista. Questo quadro normativo offuscato non giova sicuramente al consumatore, che trova notevoli difficoltà nel poter valutare con chiarezza le caratteristiche e i titoli da ricercare nell’operatore a cui affidarsi per un massaggio professionale.
Conclusioni
La manualità è una parte fondamentale del lavoro dell’estetista, oltre ad essere un’esclusiva modalità di contatto con il prossimo, in grado di rendere unico il rapporto tra professionista e cliente. In particolare, le manualità dedicate all’intervento sugli inestetismi di viso e corpo sono ancora ad oggi di esclusiva pertinenza della figura dell’estetista, secondo quanto stabilito dalla legge n. 1/90.
Rimane il fatto che, in un contesto di mercato così concorrenziale e poco normato come quello della massoterapia oggi, ogni professionista, nella scelta delle manualità da inserire nel listino del proprio istituto, dovrebbe porre molta attenzione a quali siano i veri bisogni dei propri clienti target, per riuscire a concentrare le proprie risorse, fisiche ed economiche, su quelle manualità in grado di ampliare la capacità di ciascuna di soddisfare a pieno i propri clienti. Inoltre, ogni istituto, al fine di sviluppare correttamente la propria strategia di posizionamento, dovrebbe attentamente valutare quali siano gli effettivi concorrenti all’interno del proprio mercato di riferimento, non fermandosi a considerare esclusivamente gli altri centri estetici, ma tenendo in debita considerazione anche quelle attività, che nonostante il diverso codice Ateco, si pongono come obiettivo la soddisfazione dello stesso tipo di bisogni dei clienti target prescelti.
Tratto da Les Nouvelles Esthétiqués – Italia n. 373