La diagnosi è un momento importantissimo della customer experience vissuta da un cliente nel suo rapporto con il centro estetico di fiducia. Essa infatti non solo è fondamentale per poter valutare correttamente le esigenze del cliente e costruire dei percorsi di trattamento realmente in linea con le sue aspettative, ma può addirittura rivelarsi cruciale nel determinare il valore percepito dei servizi offerti dall’istituto. Infatti, esattamente come si attribuisce maggior valore ad un capo sartoriale, realizzato su misura, anche nel caso della bellezza, la personalizzazione di un percorso di trattamenti favorisce l’attribuzione di maggior valore allo stesso, rispetto a una proposta standardizzata, eseguita per tutti i clienti allo stesso modo.
Tuttavia, spesso, questa fase cruciale può essere sottovalutata, sia dalle professioniste del nostro settore, che tendono a sacrificarla per mancanza di spazio in agenda, sia dalle clienti finali, che spesso la confondono con una tecnica di vendita.
In questo articolo, esploreremo tre consigli pratici che l’estetista può adottare per aumentare il valore percepito della sua consulenza viso o corpo agli occhi dei clienti. Questi consigli mirano a rendere la diagnosi non solo un momento informativo, ma anche un’esperienza preziosa e coinvolgente per il cliente.
- Offrire consigli di valore durante la diagnosi
Uno dei modi più efficaci per aumentare il valore percepito della diagnosi è trasformarla in un’occasione per condividere consigli e informazioni preziose con i clienti. La diagnosi non dovrebbe essere vista come un mero strumento di vendita di prodotti o trattamenti, ma come un’opportunità per educare e guidare le clienti nella cura della loro pelle. La consulenza, sia essa viso o corpo, è il momento ideale per rispondere alle domande e alle preoccupazioni delle clienti in modo completo e competente. Inoltre, durante il suo svolgimento si possono condividere suggerimenti personalizzati basati sulle esigenze estetiche specifiche di ciascun cliente. Questo non solo fornirà valore aggiunto alla figura della professionista, dandole la possibilità di palesare il suo livello di preparazione, ma aiuterà anche a instaurare una relazione di fiducia tra estetista e cliente, elemento essenziale per l’avvio di un processo di fidelizzazione.
- Arricchire la consulenza con un mini-trattamento
Per rendere la consulenza più coinvolgente e pratica, è possibile integrare un mini-trattamento che racchiuda gli elementi chiave dei consigli offerti durante la diagnosi. Questo mini-trattamento non solo dimostrerà l’efficacia delle raccomandazioni dell’estetista, ma consentirà anche al cliente di sperimentare direttamente i benefici dei prodotti e delle tecniche consigliate. Ad esempio, se durante la diagnosi si suggerisce un nuovo prodotto idratante, l’estetista potrebbe applicarlo sulla pelle del cliente e spiegarne i benefici. Questo approccio pratico non solo aiuterà il cliente a capire meglio le raccomandazioni, ma potrebbe anche aumentare la probabilità di acquisto dei prodotti consigliati.
- Utilizzare strumenti diagnostici per avvalorare i risultati
La diagnosi visiva e tattile eseguita da una professionista dell’estetica è una competenza che richiede studio ed esperienza. Per rafforzare questi elementi, soprattutto agli occhi di un cliente nuovo, e aumentare il valore percepito della consulenza stessa, è consigliabile integrare la diagnosi con strumenti diagnostici avanzati, come il dermatoscopio o la lampada di Wood nel caso del viso, oppure le lastre termografiche o il plicometro per quanto riguarda il corpo. Questi strumenti possono fornire preziosi dati oggettivi, comprensibili alla stessa cliente, che vanno a supporto delle osservazioni dell’estetista.
L’uso di strumenti diagnostici, dunque, non solo dimostra un preciso impegno da parte dell’istituto nell’aumentare la qualità dei propri servizi, ma aumenta anche la credibilità dell’estetista. Inoltre, attraverso la condivisione dei risultati delle analisi con il cliente durante la consulenza, è possibile ottenere una maggiore consapevolezza da parte sua dell’entità del problema che si intende trattare e di conseguenza anche un suo potenziale maggiore impegno a seguire le raccomandazioni della professionista.
Obiettivo finale: dare un valore economico alla diagnosi
Obiettivo fondamentale dell’applicazione di 3 consigli appena esposti è quello di riuscire ad aumentare il valore percepito della diagnosi agli occhi dei clienti finali, fino al punto di poterle attribuire un valore a listino. La diagnosi infatti dovrebbe essere vista come un vero e proprio servizio di consulenza professionale, e come tale merita di essere retribuito in modo adeguato. Ogni estetista dovrebbe comunicare chiaramente il costo della sua consulenza viso o corpo e spiegare i benefici che essa comporta. Questa scelta non solo aiuterà a far sì che la diagnosi diventi un vero e proprio servizio di alta qualità, ma anche a garantire che ogni professionista dell’estetica sia adeguatamente ricompensata per la sua competenza e il suo tempo.
Tratto da Les Nouvelles Esthétiqués – Italia n. 378